La storia dei tarocchi è antichissima anche se solo ai giorni nostri, queste carte sono diventate famose per l’arte divinatoria di conoscere il futuro. Moltissime persone non sanno che durante il Rinascimento, le Immagini degli Dei Antichi, suscitavano sempre un collegamento a miti e leggende e proprio in quel periodo nacque il gioco dei Tarocchi. Una immagine che unisce diversi rappresentati del pantheon greco affiancati alle virtù cristiane.
La storia dei tarocchi si perde nella notte dei tempi la sua origine è antichissima
In quell’epoca i tarocchi venivano considerati un gioco di memoria, poi agli inizi del ‘500 qualcosa cambiò e si iniziò a pensare seriamente all’iconografica delle figure che si trasformarono in diverse interpretazioni. Solo nel ‘700 fu scoperto che i tarocchi potevano essere utilizzati a livello esoterico e furono scritti i primi libri che parlavano del mondo di queste carte in maniera diversa dal gioco.
Bisogna anche andare indietro nei tempi per vedere i collegamenti tra tarocchi e cartomanzia già nel 1500, quando le persone che iniziavano a trasmettere l’arte della divinazione erano considerate pazze. Dopo una serie di divieti l’utilizzo dei tarocchi per uso magico, inizio solamente nel XVI secolo, quando i tribunali inquisitori cercarono di bloccare subito questa pratica.
Fu Venezia la prima città nel 1586 a prendere provvedimenti severi sulle persone che utilizzavano le carte dei tarocchi come rituale svolto su un altare. Nonostante questi divieti nel corso dell’Ottocento, furono stampati in Francia, Italia e Germania centinaia di mazzi da divinazione che nelle maggior parte dei casi, non centravano nulla con i tarocchi ma erano legati al mondo dell’interpretazione dei sogni.